lunedì 28 marzo 2011

Chiedere aiuto

Il padre guardava il suo bambino che cercava di spostare un vaso di fiori molto pesante. Il piccolino si sforzava, sbuffava, brontolava, ma non riusciva a smuovere il vaso di un millimetro.
"Hai usato proprio tutte le tue forze?", gli chiese il padre.
"Si", rispose il bambino.
"No", ribatte' il padre, "perche' non mi hai chiesto di aiutarti"» (B. Ferrero).


Se non ce la facciamo dobbiamo chiedere aiuto a chi ci è vicino, senza timore e soprattutto senza vergogna. Non dobbiamo vergognarci di noi. Non abbiamo fatto, ne facciamo, male a nessuno se non a noi stesse!
Io all'inizio quasi mi vergognavo di pronunciare la parola "anoressia", mi sembrava quasi di portare un marchio adosso. La gente mi guardava, mi osservava come un alieno, come qualcuno a cui dover stare lontano per paura. Poi ho cominciato a 'fregarmene', quando qualcuno curiosamente mi chiedesse cosa avessi e perchè fossi dimagrita tanto ho cominciato a rispondere "Soffro di anoressia nervosa!".  La reazione era delle più svariate, c'era chi mi diceva "Non sapevo, mi dispiace", chi, con curiosità, mi cominciava a fare le domande più strane e chi con molta sincerità mi rispondeva "Anch'io ne ho sofferto e ne soffro ancora". In queste ultime notavo una sorta di sfogo, come se finalmente avesse potuto liberarsi di qualcosa che aveva tenuto dentro per molto tempo e di cui non era riuscita mai a parlarne con nessuno!
Sicuramente parlarne non risolve tutti i nostri problemi, non dobbiamo aspettarci nessun miracolo. Ma se c'è una sola persona che ci vuole bene e che può condividere con noi questo enorme macigno facciamoci aiutare senza vergogna.

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