mercoledì 1 giugno 2011

Delusione


Penso che non ci sia delusione più amara di quando cominci a fidarti di qualcuno, tando da cominciare a dargli la tua vita in mano e poi questo qualcuno ti gira le spalle.  Soprattutto quando questo 'qualcuno' è colui o colei che dovrebbe aiutarti a superare i momenti di crisi, dovrebbe essere in grado di tirarti fuori quello che hai dentro. La cosa che fa più male è quando questo accade quando credevi di aver trovato la strada giusta, strada difficile piena di ostacoli ma forse la strada giusta. Allora tutto ti cade addosso e pensi che se ti ha abbandonato lei allora lo faranno tutti. Questo però non basta a risollevarti, ma anzi ti aiuta a cadere....

Ogni volta che siamo “delusi”, siamo noi stessi che ci stiamo deludendo in quanto precedentemente avevamo illuso noi stessi.
E' vero che ogni delusione prevede che si sia sempre stata prima un'illusione. E' la persona stessa che la crea legandosi all'aspettativa di soddisfare specifici bisogni attuali.

domenica 29 maggio 2011

Senso di colpa


Perchè sentirsi in colpa si manda giù qualcosa in più? Perchè si è ceduti ad un desiderio?  In fondo non c'è niente di male, eppure la sensazione è di colpevolezza....

mercoledì 25 maggio 2011

Autostima


Alla base di tutto c'è la mancanza di autostima, magari senza motivo.
L’autostima è la valutazione che ci diamo, il nostro modo di viverci.
Dagli psicologi è stata definita in tante maniere, anche complesse, quali "concetto di sé", "abilità personale", "autopercezione", ma tutti noi sappiamo che in base alla nostra autostima dipendono proprio tante cose.
Quante volte ci sarà capitato di sentirci dire "non hai fiducia in te", "non sei consapevole delle tue potenzialità", oppure "ma chi ti credi di essere"… tutti problemi di autostima!



L’autostima è la valutazione che ci diamo, il nostro modo di viverci.
Dagli psicologi è stata definita in tante maniere, anche complesse, quali "concetto di sé", "abilità personale", "autopercezione", ma tutti noi sappiamo che in base alla nostra autostima dipendono proprio tante cose.
Quante volte ci sarà capitato di sentirci dire "non hai fiducia in te", "non sei consapevole delle tue potenzialità", oppure "ma chi ti credi di essere"… tutti problemi di autostima!

L’autostima viene determinata da informazioni oggettive e soggettive, riferite a tre tipi di sé:
  • sé reale: è la valutazione oggettiva delle nostre competenze
  • sé percepito: è la nostra valutazione del sé reale. Difficilmente sé percepito e sé reale coincidono, si rischia sempre di fare "errori di valutazione"
  • sé ideale: è come desideriamo essere. Esso è influenzato dalla cultura e dalla società.
I problemi legati all’autostima nascono dalla discrepanza tra sé ideale e sé percepito.
Se tendiamo a svalutarci, ci sentiamo troppo lontani da come desideriamo essere, il nostro modello ideale ci appare troppo lontano e irraggiungibile, e noi ne soffriamo.
Al contrario, le persone che si sopravvalutano sono convinte di essere come desiderano, hanno raggiunto il loro ideale, ma questa è più che altro la loro opinione.

venerdì 20 maggio 2011

Paradosso

Sto leggendo il libro di Fabiola De Clercq "Fame d'amore". Vi è un punto in cui descrive l'anoressia (e la bulimia) come un paradosso. Un paradosso fin dal nome. Le anoressiche sono persone che hanno paura di non sapere controllare la proprio fame ed è per questo che poi rifiutano di toccare il cibo.  "Ed è paradossale, ma anche tragicamente insensato, che i fautori dei metodi di cura dell'anoressai concentrati solo sull'aspetto alimentare e finalizzati all'unico scopo di riguadagnare il peso perduto non si rendano conto che, nel migliore dei casi, otterranno com unico risultato un cambiamento di segno del sintomo. Trasformeranno delle persone anoressiche in persone bulimiche, senza intaccare minimamente la natura del loro disagio. "
Inoltre afferma che "l'unico modo per scardinare la logica del sintomo anoressico e bulimico è la scelta radicale di non parlare di cibo, peso, corpom di rinnegare perfino la definizione di 'disordini alimentari' attribuita all'anoressia e alla bulimia (....). Le vittime si identificano totalmente con il loro sintomo (....). Le persone non sono i loro sintomi, e devono essere aiutate a trovare le parole per espriemere l'inferno che divampa dentro di sè (.....). L'unica possibilità è guardare dentro di sè, farsi carico della propria storia, scendere a patti con il passato".

sabato 14 maggio 2011

La mia famiglia


La mia famiglia è speciale, non è come tutte le altre. Non voglio in questo modo sottovalutare le altre famiglie, ma per me loro sono speciali ed unici! Mi sono sempre vicino anche se non è facile, mi vogliono bene e mi accettano per come sono fatta! I vogliono bene, un bene vero senza ipocrisie. Mio marito è un essere speciale e si meriterebbe molto di più di quello che ha. Per fortuna che c'è mio figlio che gli da quello che non sono capace a dargli io! Anche i nostri animali domestici sono speciali!
Vorrei abbracciarli fortissimo fino a fargli male, fino a diventare una cosa sola!
RAGAZZI VI VOGLIO BENE!!!

venerdì 13 maggio 2011

Forse..


Forse certe volte basta guardarsi negli occhi per capire se ci si vuole ancora bene, per capire se si provano le stesse emozioni e se si vuole condividere lo stesso futuro.  Anche superare insieme le difficoltà rende più forti. Non si deve sempre cercare il lato negativo di ogni azione, ma, per quanto piccolo, cercare di trovare quello positivo, e da questo cominciare a costruire. Anche se la parte positiva è infinitesimale, c’è, esiste. Non si deve disprezzare, altrimenti l’effetto sarà distruttivo. Non siamo tutti uguali, non ci comportiamo tutti nella stessa maniera davanti agli eventi negativi della vita. Dobbiamo rispettare l’atteggiamento di ognuno e cercare di capirlo. Anche se alcune volte sembra che l’altro non stia facendo niente per risalire da un momento critico, spesso non è così, spesso non ci si rende conto del sacrificio e del bene che si prova.
Si dovrebbe tornare indietro e pensare a quando la situazione era invertita. A quanti momenti bui ci sono stati e dei silenzi devastanti che aggredivano più di mille parole. Quei momenti sono passati ed ora sembra che non ci siano mai stati, ma dentro rimane qualcosa …..
C'era una volta un ragazzo con un pessimo carattere. Suo padre gli dà un sacchetto pieno di chiodi e gli dice di piantarne uno nella palizzata del giardino ogni volta che perde la pazienza e/o che bisticcia con qualcuno. Il primo giorno ne pianta 37 nella palizzata del giardino. Le settimane seguenti, impara a controllarsi e i numeri dei chiodi piantati nella palizzata diminuisce di giorno in giorno: scopre che è più facile imparare a controllarsi che piantare i chiodi. Finalmente, arriva il giorno in cui il ragazzo non pianta nessun chiodo nella palizzata. Allora va dal padre e gli dice che oggi non ha avuto bisogno di piantare nessun chiodo. Suo padre allora gli dice di levare un chiodo dalla palizzata per ogni giorno che riesce a non perdere la pazienza. I giorni passano e finalmente il ragazzo può dire al padre che ha levato tutti i chiodi dalla palizzata. Il padre conduce il figlio davanti alla palizzata e gli dice: « Figliolo, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi hai lasciato nella palizzata» Non sarà mai come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici delle cose cattive, gli lasci delle ferite come queste. Puoi infilzare un uomo con un coltello, e poi toglierlo, ma lascerai sempre una ferita. Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà. Una ferita verbale fà altrettanto male di una fisica.
Gli amici sono dei gioelli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano. Sono pronti ad ascoltarti quando hai bisogno, ti sostengono e ti aprono il loro cuore. Mostra ai tuoi amici quanto li ami.

martedì 10 maggio 2011

L'altalena della vita


Forse ogni uomo, come una palla lanciata in aria, e' destinato a seguire una certa traiettoria, chiunque sia;
ed egli segue una linea tracciata da tempo, mentre crede magari di forzare o beffare il suo destino.
Ad ogni modo il nostro destino e' dentro di noi, e non al di fuori: ecco perche' la superficie della vita,
gli eventi visibili, assumono una certa irrilevanza.
Quello che di solito ci sembra difficile o addirittura tragico diventa poi spesso una bagattella.
E quelle stesse persone che, davanti alla parvenza del tragico, cadono in ginocchio,
soffrono e soccombono per cose che non hanno mai degnato d'uno sguardo. ...
Cosi' ero io stesso meravigliato per il modo in cui andavo sempre piu' avanti,
in una continua altalena di angoscia ed allegria ...
                                              (Herman Hesse)

Già proprio come un'altalena la vita va avanti, tra alti e bassi! E quando siamo in alto, sempre più in alto una scossa di adrenalina ci pervade e poi cadiamo in basso con delusione, quasi come una sconfitta. Ma questa caduta ci da' la forza per darci un'altra spinta e risalire di nuovo sempre più in alto!

lunedì 9 maggio 2011

La mamma perfetta!

No, non fraintendetemi, non sono io!!! Anzi io sicuramente sono l'esatto contrario! E allora chi è la mamma perfetta?? Per scoprilo vi invito a leggere questo nuovo libro scritto dalla mia nuova amica Antonella. Ci siamo conosciute casualmente tramite Facebook ed è proprio vero che certe volte è più vera un'amicizia nata per caso che alcune persone che ti si dichiarano amiche e poi al primo ostacolo ti voltano la faccia! Io considero Antonella un'amica vera, anzi una persona vera.  Vi invito anche a visitare il suo blog http://lavocedellemamme.blogspot.com/, è un blog autentico, come è autentica la sua creatrice.

venerdì 6 maggio 2011

No Anorexia


Oggi vorrei chiarire una cosa. Questo non è un blog pro-anoressia, tutt'altro! Non condivido chi esalta l'anoressia. Questo blog nasce dalla mia voglia di affrontare questa malattia e dalla voglia di condividere le esperienze  di chi ancora ci convive e di chi è riuscito, se non a sconfiggerla, ma ad avere la meglio!
Se qualcuno ha creduto che io volessi elogiare questa malattia si sbaglia, è una malattia che mi fa paura, perchè puo' colpire in qualsiasi momento della vita,  a qualsiasi età ed è così infame che all'inizio non si fa riconoscere si insinua in noi senza sintomi fino a quando diventa difficile tornare indietro. Anche chi è vicino molto spesso non se ne accorge, anzi è quasi impossibile accorgersene, visto che anche noi spesso non sappiamo di esserne colpiti.

martedì 3 maggio 2011

Paura e fobia


Perchè questa paura del cibo? Da cosa nasce? Di sicuro non dalla voglia di avere un fisico da modella o da fattori estetici. Il cibo mi fa paura, forse si deve parlare di fobia. Fobia del cibo, molto probabilmente è questa la definizione più adatta di quello che provo. Il termine fobia indica un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone. Il sintomo principale della fobia è l'irrefrenabile  desiderio di evitare l'oggetto che incute timore.
Devo a tutti i costi provare a vincere questa fobia, anche perchè il Prof non scherza e rischio seriamente un nuovo ricovero e questo non lo voglio, non voglio stare lontano dalla mia famiglia e soprattutto non voglio perdere la mia famiglia.
Da sempre ho avuto un rapporto anomalo con il cibo, dovuto alla mia famiglia. Mio padre è un obeso cronico, che ha sempre avuto una passione sfrenata quasi maniacale per il cibo, non si sazia mai. Mia madre ha sempre ritenuto il mio rapporto conflittuale con il cibo, come una fissazione per la diete. Non hanno mai capito il mio problema, neanche mio fratello lo ha mai capito. Ora chi ne paga le conseguenze sono mio marito e soprattutto mio figlio.

lunedì 2 maggio 2011

Domani

Sono stata chiamata a rapporto e domani ho la visita dal Prof. Che dire? Sono senza parole. So già che sarà faticoso affrontare di nuovo un nuovo colloquio. Con il Prof mi trovo bene ma con la doct no! All'inizio avevo fiducia in lei, ma poi questa fiducia è venuta a mancare per una serie di situazioni che si sono venute a creare. Ho capito che è una praticante, che di gavetta ne deve ancora fare e che è facile raggirarla come voglio e non è in grado di gestire situazioni più complesse. Io ora sto bene così perchè non riescono a capirlo? Non voglio ingrassare ulteriormente, perchè mi sento a disagio prima di tutto con me stessa. Quando incontro qualche donna cicciotella mi ci vedo e penso di essere così. Quasi sicuramente è la mia 'malattia' a procurarmi questa visione distorta, in ogni caso per adesso non voglio cambiare anche perchè mi sto accettando così . Per me è già un passo avanti, visto che fino a qualche mese fa non mi sarei mai accettata.
Già so che sarà una battaglia sul peso minimo da raggiungere ed io non ho più nessuna voglia di combattere, vorrei una tregua!!!

venerdì 29 aprile 2011

Citazione bellissima

Errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca… E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La Vita è troppo bella per essere insignificante!


[Charlie Chaplin]

giovedì 28 aprile 2011

Parole


Tratto da S. Freud "Introduzione alla psicoanalisi"
"Originariamente le parole erano magie e, ancora oggi, la parola ha conservato del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice l'altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l'insegnante trasmette il suo sapere agli allievi, con le parole l'oratore trascnina con sè l'uditorio e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra loro. "
Questo brano mi ha fa riflettere su come, molto spesso, le persone parlano senza riflettere . Secondo me le parole sono ancora magiche in quanto hanno un potere infinito che può essere positivo o negativo in base al modo in cui le parole stesse vengono dette.

domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua

Buona Pasqua a tutti! A coloro che sono felici in famiglia e a coloro che sono soli e che stanno attraversando un momento difficile. A coloro che anche se non sono soli, non stanno bene o che sono in ospedale. Vedrete che passerà anche questo momento e sarà solo un ricordo.

sabato 23 aprile 2011

Non capiscono

Non c'è niente da fare, non capiscono! Ieri qualcuno mi ha detto speriamo che in questi giorni di festa recuperi qualche chilo!! Pur dicendo a chiare lettere che dicendomi così mi  provocano solo l'effetto contrario, continuano a farlo. Ma perchè si ostinano in questa cosa? In questo momento ho solo una fase di rigetto che sto cercando di superare con tutte le mie forze, cercando di fare pasti regolari, anche se modesti ma regolari. Se fosse per me non fare neanche questi eppure lo faccio. Non sto dimagrendo, sto cercando di mantenermi stabile. Non devono dirmi MANGIA così RIPRENDI PESO! Questo mi causa solo restringimento! Non so più come dirlo. Domani è Pasqua e già lo so che per me sarà una sofferenza.

venerdì 22 aprile 2011

La Passione

Diceva S. Agostino che vale più una sola lacrima sparsa meditando sulla Passione di Cristo, che un pellegrinaggio sino a Gerusalemme ed un anno di digiuno a pane ed acqua.
Credo che anche se non si è credenti, bisogna portare rispetto per ciò che ha sopportato quest'Uomo. Non so quanti sarebbero stati in grado di sopportare le atroci sofferenze che ha patito. Al di là di quello che può signifare la Sua resurrezione per i cristiani, già solo prendendo esempio da cò che è stata la Sua vita terrena si può imparare tanto.
Credo che se dopo 2000 anni ancora la Sua figura è importante qualche cosa di vero ci deve pur essere. E' stata una persona eccezionale, unica, incredibile. La Sua condanna, la flagellazione ed infine la Sua crocifissione sono atti d'amore unici che ci dovrebbero far riflettere.
Cerchiamo di abbracciare la nostra croce, senza lamentarci troppo.
La croce è un annuncio di un amore senza misura. Se chiediamo ad un bambino: «Quanto bene vuoi alla mamma?», risponde: «Tanto così!» e allarga le braccia... a croce. Abbracciare la croce è assumere fino in fondo lalogica di amore e di dono totale.

giovedì 21 aprile 2011

Pasqua

Sono felice che arrivi Pasqua, ma non per me ma per mio figlio! E' così entusiasta di festeggiare con i cugini. Per me invece non è cosi,  sono contenta delle feste e di stare con la mia famiglia (che si meriterebbe il meglio anche se io non riesco a darglielo), ma sono angosciata dall'idea di dover mangiare!!!  E' straziante! Durante i pasti vorrei sparire, rendermi veramente invisibile! Purtroppo li dovrò affrontare e con gli occhi di tutti puntati adosso. Vorrei trovare un modo per rendere tutto ciò meno angosciante.

Dismorfofobia

"Solo gli sciocchi non giudicano le
persone dall'apparenza….."
  (O. Wilde).



Il termine "dismorfofobia", derivato dalla parola greca "dismorfia" che significa deformità, fu coniato nel 1886 da Morselli, per descrivere "una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma".
La dismorfofobia è scientificamente definita come "una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma".
I disturbi dell´alimentazione possono essere secondari alla dismorfofobia come conseguenza di un´alterata percezione del corpo. E´ possibile ipotizzare due diversi "percorsi" che associano l´anoressia nervosa al dismorfismo. Da un lato è, infatti, ragionevole pensare che l´anoressia sia una conseguenza del dismorfismo, come tentativo di controllare il proprio peso corporeo, al fine di rendere il corpo adeguato al proprio ideale; dall´altro lato è possibile ipotizzare il percorso diametralmente opposto, ovvero: della dismorfofobia come conseguenza dell´anoressia.

martedì 19 aprile 2011

Anoressia tardiva

Quando si parla di anoressia, bisogna distinguere fra l’anoressia mentale primaria, secondaria ed tardiva. La forma tipica o primaria della malattia è quella che colpisce soggetti tra gli 11 e i 18 anni di età. C'è poi una forma secondaria che colpisce persone, soprattutto donne, di età maggiore. Oltre i 40 anni può insorgere una forma, detta anoressia tardiva. Come già detto l'anoressia mentale è una malattia enigmatica, piena di contraddizioni e paradossi. E' difficile ottenere informazioni obiettive su come si sentono le anoressiche, infatti sono estremamente confuse circa le sensazioni che provano.La percezione del proprio corpo può variare e fluttuare indipendentemente dall'età. L'esperienza dismorfofobica non deve essere ridotta ad una esasperata ricerca della perfezione estetica bensì riguarda un modo di percepirsi che può risultare alterato in toto.

Nell'anoressia tardiva, trapela anche la difficoltà a rapportarsi con una donna adulta e matura che non si lascia convincere ad accettare trattamenti o consigli per la sua salute da chi le è affettivamente vicino.

sabato 16 aprile 2011

Destino

Forse ogni uomo, come una palla lanciata in aria, e' destinato a seguire una certa traiettoria, chiunque sia;
ed egli segue una linea tracciata da tempo, mentre crede magari di forzare o beffare il suo destino.
Ad ogni modo il nostro destino e' dentro di noi, e non al di fuori: ecco perche' la superficie della vita,
gli eventi visibili, assumono una certa irrilevanza.
Quello che di solito ci sembra difficile o addirittura tragico diventa poi spesso una bagattella.
E quelle stesse persone che, davanti alla parvenza del tragico, cadono in ginocchio,
soffrono e soccombono per cose che non hanno mai degnato d'uno sguardo. ...
Cosi' ero io stesso meravigliato per il modo in cui andavo sempre piu' avanti,
in una continua altalena di angoscia ed allegria ...
                                              (Herman Hesse)

giovedì 14 aprile 2011

Normalità

Abbiamo definito l'anoressia nervosa come disturbo psichico, ciò implica quindi che sia vero un concetto di normalità. Il concetto di disturbo non si comprende per differenza (o per contrapposizione) rispetto al concetto di normalità. Al contrario, si può sostenere che ciò che è relativamente ben evidente è proprio il disturbo mentale: così la normalità, concetto peraltro ambiguo, si definisce almeno nel suo aspetto più elementare, proprio per differenza rispetto al disturbo.
Normale è anzitutto chi non si considera, e non viene considerato, come affetto da problemi e disturbi di competenza psichiatrica; normale è chi non si etichetta come "disturbato" e chi non viene etichettato come tale. Normale è chi tollera se stesso e viene tollerato; normale è chi ha la fortuna di rientrare nelle definzioni convenzionali del non-disturbo mentale; chi ha la fortuna cioè di non rientrare all'interno della zona che si defnisce come il campo della psichiatria.
Si può dire che è normale colui che si rassegna alla sua dose quotidiana di sofferenza, e non ritiene di essere ostacolato nei suoi progetti da speicifiche difficoltà psicologiche; e colui che viene accettato dal suo ambiente come un individuo che non è da curare.
Ma anche: normale è chi gode di una collocazione tale per cui può permettersi comportamenti che non verrebbero tollerati se facesse parte di un un'altra classe sociale, o se disponesse di un minor potere di contrattualità nel suo ambiente.
Normale è chi si conforma alle regole dominanti, non ha grossi problemi, e soprattutto, non pone grossi problemi agli altri.
Questa normalità non è evidentemente salute: nel senso che non è uno stato di benessere completo, fisico, mentale e sociale ma qualcosa di molto più limitato. Inoltre sorge il sospetto che il prezzo di questa normalità sia il conformismo sociale.
La normalità psicologica non è altro se non un aspetto della normalità sociale, cioè dello status quo, come come la anormalità psicologica è una forma particolare della devianza. La normalità psicologica è la continua normalizzazione di se stessi, la costruzione di un ruolo, e di una immagine di sè, che non debbono uscire da certi limiti e devo essere funzionali ai valori sociali dominanti. Ciò implica fra l'altro uan riduzione dei proprio bisogni ai modelli di bisogno imposti, ma anche lo sforzo di adesione attiva a un dato modello di normalità.

lunedì 11 aprile 2011

Cambiamento nel corso dell'esistenza

L'anoressia è principalmente un disturbo psichico e come deve essere trattato. Spesso viene considerato solo il lata 'estetico' di tale disturbo, per cui si pensa che il desiderio di non mangiare e di dimagrire sia dovuto esclusivamente al voler apparire con una ben determinata fisicità. Anche dal punto di vista terapeutico viene spesso considerato solo tale aspetto. Credo che la cosa fondamentale sia capire cosa c'è più in fondo dell'aspetto estetico, che forse può essere una motivazione valida per le adolescenti ma non certo per persone in età più avanzata. In ogni caso penso che se impariamo a convivere con tale disturbo senza lasciarci sopraffare può essere un'utile mediazione, anche perchè, per quante terapia si possano fare, non se ne esce mai completamente.
La principale differenza tra terapia psichiatrica e terapia delle malattie fisiche nasce dal fatto che, nella maggioranza dei casi, il disturbo psichico non è una malattia che cambia il corso dell'esistenza: ma è il cambiamento stesso del corso dell'esistenza: è dunque una esperienza, un pezzo di vita, una crisi e una vicenda che mutano la persona.
Dopo un disturbo psichico una persona non è più esattamente quella di prima, se non altro perchè nel suo passato c'è anche questa esperienza, come esperienza importante di vita. Ciò non significa necessariamente che la persona continui sempre  a star male: anzi questa esperienza può risolversi in un preciso vantaggio per l'interessato, diventa parte integrante della vita stessa.
Le crisi esistenziali sono parte della vita, specialmente in determinati momenti come l'adolescenza o per una donna la menopausa, un lutto. In tutti i casi l'aspetto oggettivo della crisi (cioè il fatto che è interventuo a scatenare la crisi) è difficilmente separabile dall'aspetto soggettivo: cioè dal modo in cui la persona vive, interpreta e conduce la propria crisi.
In qualsiasi crisi esistenziale esiste il rischio che che la crisi sfugga di mano, cioè che non si riesca a controllarla, a rimanerne padrone. Una vita senza crisi esistenziali non è augurabile a nessuno: e in fondo la persona fortunata è quella che riesce a superare con successo crisi di profondità e significato man mano maggiore, crescendo in esse e mettendo ogni volta in discussione i principi della propria vita precedente.  Non tutta la sofferenza di una crisi esistenziale è sofferenza di tipo psichiatrico, ma che il varcare il limite ambiguo verso il disturbo psichiatrico è il prezzo che più facilmente si paga in una crisi esistenziale; ed è anche ciò che talora impedisce di uscirne, di uscirne facilmente o di uscirne felicemente.

domenica 10 aprile 2011

Terapia

Vorrei parlare della terapia che sto seguendo. Fino alla scorsa settimana avevo fiducia in ciò che stavo facendo e dei medici che mi seguivano. In quest'ultima settimana tale fiducia sta scemando. Mi sembra che stiano facendo ciò che fanno solo per prassi. Tale sensazione è data soprattutto dai colloqui che faccio con loro (soprattutto con una). Mi sembra che ogni volta vada di fretta di concludere la seduta, questo mi spiace profondamente perchè è una persona con cui mi sono sempre trovata bene a parlare. Il prof è tutta un'altra cosa, è molto costruttivo parlare con lui, putroppo ciò non avviene tutte le volte. Non so cosa fare, mi viene voglia di mollare, ma ciò significa ricominciare tutto da capo e trovare giustificazioni con la mia famiglia che in questo momento non ho la forza di trovare.

sabato 9 aprile 2011

Oggi

Oggi è  stata una bellissima giornata, c'è stato un sole splendido, fa caldo e la natura sboccia. Gli alberi di ciliegio sono in fiore come gli altri alberi da frutto. Stamane mi sono messa a prendere un po' di sole con mio figlio in giardino ed è una sensazione bellissima.
Mi sento bene e di buon umore, vorrei che oggi nessuno mi dicesse "Hai mangiato?" Sto bene, ho mangiato e stasera mangero', ma non voglio essere controllata, oggi non voglio che questa bella giornata si rovini, spero proprio che si concluda bene!

giovedì 7 aprile 2011

Una brutta notizia

Ieri mattina in ufficio, la segretaria ci ha comunicato che un nostro collega improvvisamente è morto! La moglie è andato per svegliarlo e lui era lì morto, colpito da infarto. Aveva poco più di 50 anni e 2 figlie. Oggi il mio pensiero va a lui, spesso in ufficio lo apprezzavamo per la sua calma. Non si lasciava mai andare e nessuno mai avrebbe potuto immaginare che proprio lui potesse andarsene in questo modo. Sono senza parole.

Non aspettate un sorriso per essere gentili...
Non aspettate di essere amati, per amare.
Non aspettate di essere soli, per riconoscere il valore di un amico.
Non aspettate l’impiego migliore, per cominciare a lavorare.
Non aspettate di avere molto, per cominciare a condividere.
Non aspettate la caduta, per chiedere consiglio.
Non aspettate il dolore, per ricordarvi della preghiera.
Non aspettate di avere il tempo, per poter servire.
Non aspettate il dolore del prossimo, per chiedere scusa...
Non aspettate...
Perché non sapete quanto tempo avete!

martedì 5 aprile 2011

Parole a fiumi....


Questo post è scritto così come le parole vengono fuori, non c'è una logica che lega le varie cose scritte proprio perchè voglio scrivere quello che mi viene da dentro.
Oggi ho avuto il controllo, dovevo aspettare la doct, allora sono andata a sedermi al sole nel giardino dell'università, il giardino che vedevo sempre dalla finestra quanto ero ricoverata e pensavo: quando esco voglio andare anch'io a sedermi al sole come quei ragazzi che sono spensierati e ridono! Mi sembrava che fino a quel momento non fossi riuscita ad apprezzare la felicità nelle piccole cose, come sedersi al sole in una bella giornata e godersi un caffè! Sarebbe stato il massimo se al mio fianco ci fossero stati anche mio figlio e mio marito, ma è come se ci fossero stati perchè loro sono sempre nel mio cuore!
Oggi Elena mi ha chiesto: "Come fanno  fuori ad essere così sereni?" Elena non so risponderti! Forse non è vero che sono così sereni, forse fanno finta o forse sono loro i veri malati! Elena, non sai quanta tenerezza mi hai fatto in quel momento, i tuoi occhi dicevano tutto!
Sto leggendo un libro di Coehlo (Veronika decide di morire) e c'è una frase che mi ha colpito "Smettila di provare imbarazzo, di pensare che turbi il prossimo! Se le persone non gradiscono, saranno loro a protestare! E se no avranno il coraggio  di farlo, bè, questo problema riguarderà soltanto loro!" Forse comportandoci proprio così, possiamo avere un po' di quella serenità a cui tanto aspiriamo!

domenica 3 aprile 2011

Superficialità

Stamane ho accompagnato mio figlio alla messa dei ragazzi (in preparazione alla prima comunione). Il prete durante la predica ha parlato di superficialità, di come le persone parlano e giudicano senza sapere. Mentre parlava pensavo a noi,  di come veniamo considerate dal mondo esterno. Spesso mi sento dire: "Ti sei messa a dieta? Brava, in effetti eri un po' cicciotella!!". Non sanno di come ti senti in quei momenti, di come vorresti sprondare e sparire. Oppure quando ti evitano, come se fossi pazza o avessi qualche malattia contaggiosa. Spesso ti evitano proprio le persone che più si consideravano tue amiche, e questo ti fa stare male più male.
Il ricovero mi ha insegnato molte cose, tra cui quella di essere il più diretta possibile, se qualcuno mi dice: "Ma stai a dieta?" , rispondo "No, sono anoressica!", dovreste vedere la loro faccia. In qualche modo questo mi da' la forza di combattere!
Non nascondetevi dietro una maschera, non lasciatevi condizionare dalla superificialità di molte persone (per fortuna non di tutte), affrontate al realtà a testa alta, non c'è nulla di male nella nostra malattia!

sabato 2 aprile 2011

Un pensiero particolare

Come ogni sabato, il mio pensiero va in modo particolare a coloro che sono ricoverate e a coloro che il fine settimana rende tristi!
Vi dedico questo racconto che ho trovato e che mi piace moltissimo e che mi fa tornare in mente l'amicizia che ho con le ragazze che ho conosciuto durante il ricovero. Sono delle persone speciali (come siete tutte voi) che sono sempre nel mio cuore!

Due angeli in viaggio fecero una sosta, per passare la notte nella casa di una famiglia benestante.Questa famiglia si dimostrò scortese e rifiutò di accogliere gli angeli nella camera degli ospiti della casa padronale. Fu loro accordato invece un piccolo posticino nel freddo della cantina. Quando fecero per sdraiarsi sul duro pavimento, l’angelo più anziano vide un buco nella parete e lo riparò. Quando l’angelo più giovane chiese il PERCHE’, l’angelo più anziano rispose:
“Le cose non sempre sono come sembrano."
La notte successiva I due trovarono ospitalità nella casa di un contadino e di sua moglie, molto poveri ma molto ospitali. Dopo aver condiviso con i due angeli il poco mangiare che avevano,  il contadino e sua moglie fecero dormire i due angeli non loro letto, che vi dormirono molto bene. Quando il sole illuminò all’indomani tutto il cielo, i due angeli trovarono il contadino e sua moglie in lacrime. La loro unica mucca, il cui latte era il loro unico sostentamento, era stesa morta sul prato. L’angelo più giovane si arrabbiò e chiese all’altro come egli avessa lasciato succedere tutto ciò? “il primo uomo aveva tutto e ciò nonostante l’hai aiutato” disse in tono accusatorio. “La seconda famiglia aveva ben poco e tu gli hai lasciato morire la mucca.”
“Le cose non sempre sono come sembrano” disse l’angelo più anziano.
Quando noi ci riposavamo nella fredda cantina della casa padronale, mi accorsi che c’era dell’oro nel buco della parete. Poiché il proprietario era così ingordo ed avaro e non voleva condividere la sua buona sorte, ho sigillato la parete affinché egli non potesse più trovarlo.
Quando noi dormivamo la notte scorsa nel letto del contadino, vidi venire l’angelo della morte a prendere sua moglie. Al suo posto gli ho dato la mucca.
“Le cose non sempre sono come sembrano.”
Talvolta è proprio quello che succede se le cose non evolvono come dovrebbero. Se tu hai fiducia, devi semplicemente prendere atto del fatto che ogni avvenimento è per te positivo. Potresti non rendertene conto prima che sia passato un po’ di tempo....
Alcune persone entrano nella nostra vita e se ne vanno rapidamente...
Alcune persone diventano amici e tali restano per un po’ ... E lasciano delle meravigliose impronte nel nostro cuore...
E noi siamo abbastanza simili, perchè abbiamo stretto un’amicizia!!
L’ “Oggi” è un regalo . Perciò si chiama anche: Presente.
Io penso che la vita è qualche cosa di speciale...
Vivi e godi di ogni attimo...
Questa non è una prova generale!
Prendi questo angioletto e tienilo stretto stretto,
È il tuo angioletto custode, inviato per proteggerti.

Un abbraccio a tutte!

venerdì 1 aprile 2011

Sentirsi un peso

Oggi mi sento così: un peso che gli altri sono cotretti a portare contro la loro volontà! Ho cercato e sto cercando di fare un modo di non essere di peso per nessuno, ho ripreso peso, cerco di mangiare anche se in certi momenti vado in restrizione ed ho accettato il ricovero che è stata un'esperienza che segna in maniera indelebile.
Eppure sembra che tutto ciò non basta! Gli altri vorrebbero che facessi sempre di più di quello che faccio. Mi rendo conto che lo fanno per il mio bene, ma in certi momenti non si rendono conto che ottengono l'effetto contrario: ogni volta che mi riprendono vado ancora di più in restrizione!
Vorrei sparire, così da non essere più un peso per nessuno!

giovedì 31 marzo 2011

Tornare indietro


Ho già detto che quando dimagrisco mi sento più forte, più in grado di affrontare le situazioni difficili, questa è una sensazione ingannevole dettata dalla malattia. Al colloquio mi è stato chiesto in quale altro momento nella mia vita mi sono sentita forte nello stesso modo. Ci ho dovuto pensare un bel po' prima di rispondere. Non mi veniva in mente nulla. Penso che l'unico momento della mia vita che ho provato una felicità infinita che mi faceva sentire in grado di affrontare il mondo intero è quando sono rimasta incinta. L'ho desiderato tanto e ho avuto i miei grandi problemi prima di riuscirci. Per cui quando è successo non ci credevo che fosse possibile, è stato un vero e proprio miracolo! E quando il mio cucciolo è nato è stata una sensazione meravigliosa. Non mi scorderò mai il momento in cui per la prima volta i nostri occhi si sono incontrati, anche se sono passati 9 anni quell'immagine è ancora dentro di me.
Altri momenti così intensi non ci sono stati. Ci sono stati momenti felici, per esempio quando mi sono sposata. Il problema è che non ricordo momenti intensi e felici durante la mia infanzia e adolescenza, mi sono sempre lasciata trasportare dagli eventi. Quando volevo fare qualcosa per me stessa, mi sentivo dire da mia madre "chi te lo fa fare! Devi pensare a sposarti e mettere su famiglia!!" Ed io ci rimanevo malissimo!
Oggi vorrei che ognuna di noi ripercoresse la sua vita e pensare ad ogni momento intenso sia felice che triste. Forse ci aiuterà a far uscire quello che abbiamo dentro e ci darà la forza per combattere questa guerra!!!

martedì 29 marzo 2011

Controllo settimanale

Persino i luoghi che sono stati avvolti
dall’oscurita' per un miliardo di anni
possono essere illuminati.
Persino una pietra raccolta
sul fondo di un fiume
puo' servire
per produrre il fuoco.
La nostra presente sofferenza,
per quanto dolorosa,
non e' vecchia di un miliardo di anni
e tantomeno andra' avanti in eterno.
Alla fine il Sole sorge sempre.
Anzi sta gia' sorgendo.
             (dal sito Soka Gakkai )

Oggi ho avuto il controllo settimanale in ospedale. Martedì passato pesavo 44.450 e non sarei dovuta scendere sotto i 44 altrimenti sarei stata ricoverata di nuovo. Mi pesano, sono 45.700. Ricovero scampato! Dovrei essere felice ed invece non lo sono, non fraintendetemi. Non voglio essere ricoverata di nuovo, ma l'idea di essere aumentata di peso mi sconvolge. Nella mia mente vuol dire che non sono stata capace di controllarmi, non sono stata abbastanza forte questa settimana. Lo so che sono stupidaggini, ma non riesco a non pensarci. Il sapermi controllare mi da' forza, mi rende piu' sicura. Lo so che è il mostro che ho dentro a farmi pensare così, ma mi ci vuole tempo per accettarmi. Però una cosa che ritengo positiva c'è stata. Stamane per la prima volta al colloquio non ho pianto!!! Non ci posso credere! Anche se ultimamente le crisi di pianto sono notevolmente diminuite, il mio piantarello al colloquio lo facevo sempre. Oggi per la prima volta sono riuscita a sfogarmi, a dire quello che ho dentro senza versare una lacrima, abbastanza tranquillamente. Penso che questa sia una vittoria non indifferente!
Un abbraccio a tutte

lunedì 28 marzo 2011

Chiedere aiuto

Il padre guardava il suo bambino che cercava di spostare un vaso di fiori molto pesante. Il piccolino si sforzava, sbuffava, brontolava, ma non riusciva a smuovere il vaso di un millimetro.
"Hai usato proprio tutte le tue forze?", gli chiese il padre.
"Si", rispose il bambino.
"No", ribatte' il padre, "perche' non mi hai chiesto di aiutarti"» (B. Ferrero).


Se non ce la facciamo dobbiamo chiedere aiuto a chi ci è vicino, senza timore e soprattutto senza vergogna. Non dobbiamo vergognarci di noi. Non abbiamo fatto, ne facciamo, male a nessuno se non a noi stesse!
Io all'inizio quasi mi vergognavo di pronunciare la parola "anoressia", mi sembrava quasi di portare un marchio adosso. La gente mi guardava, mi osservava come un alieno, come qualcuno a cui dover stare lontano per paura. Poi ho cominciato a 'fregarmene', quando qualcuno curiosamente mi chiedesse cosa avessi e perchè fossi dimagrita tanto ho cominciato a rispondere "Soffro di anoressia nervosa!".  La reazione era delle più svariate, c'era chi mi diceva "Non sapevo, mi dispiace", chi, con curiosità, mi cominciava a fare le domande più strane e chi con molta sincerità mi rispondeva "Anch'io ne ho sofferto e ne soffro ancora". In queste ultime notavo una sorta di sfogo, come se finalmente avesse potuto liberarsi di qualcosa che aveva tenuto dentro per molto tempo e di cui non era riuscita mai a parlarne con nessuno!
Sicuramente parlarne non risolve tutti i nostri problemi, non dobbiamo aspettarci nessun miracolo. Ma se c'è una sola persona che ci vuole bene e che può condividere con noi questo enorme macigno facciamoci aiutare senza vergogna.

domenica 27 marzo 2011

Domenica

La domenica è ormai alla fine, domani inizia una nuova settimana. Spero che sia come voi desiderate e soprattutto vi auguro che sia vissuta, non importa come, l'importante è viverla. Anche la sofferenza è importante è un segno che siamo ancora vive!
Un abbraccio

sabato 26 marzo 2011

Un pensiero per tutte voi

Lo so che in certi momenti nessuna parola serve, anzi molte volte non si vuole ascoltare perchè ascoltare vuol dire pensare e pensare ci fa spesso soffrire, ma pensate che siete ancora vive e che ognuna di voi è unica e speciale. Siete delle persone eccezionali e dobbiamo solo trovare la forza dentro di noi. Buttate fuori tutto quello che avete dentro anche se questo puo' far male a chi ci è vicino, ma dobbiamo pensare a noi stesse. Per risalire si deve toccare il fondo e (credetemi) so bene cosa significa! Non pensate che la strada sia facile, anzi ogni volta che pensate che state toccando il fondo molto probabilmente non è così. Ma la luce c'è, in fondo al tunnel, per quanto lungo possa essere, c'è sempre l'uscita!


Ogni giorno al tuo risveglio pensa:
Oggi sono fortunato perché
mi sono svegliato
So...no vivo
ho il dono prezioso della vita
Non lo sprecherò.
Userò tutte le mie energie
per migliorare me stesso,
per aprire il mio cuore agli altri,
lavorerò per il loro beneficio.
Avrò solo pensieri gentili verso gli altri non mi arrabbierò
e non penserò male di nessuno.
Aiuterò gli altri il più possibile
mettendo la mia vita al loro servizio.
Preghiera Tibetana

Buon sabato

Oggi è sabato, inizia il week-end. Per chi è ricoverata e non può fare lo stacco, iniziava uno dei momenti più duri. Quando ero in ospedale il sabato e la domenica avevo le crisi peggiori, perchè spesso mio marito e mio figlio non potevano venire e la mia mente andava per conto suo. Sei sola con te stessa e pensi, pensi, pensi......La tristezza ti assale e ti corrode e piangi fino a consumarti gli occhi!
Anche chi non è in ospedale ma è sola il week-end è uno dei momenti più brutti. Ma si può uscirne. Oggi (almeno dalle mie parti) c'è un po' di sole. Chi può farlo, esca al sole, si guardi intorno. La natura comincia a sbocciare, anche gli animali cominciano ad uscire dal letargo. Perchè non fare una bella passeggiata? Senza pensare a nulla, guardandoci solo intorno... Magari affittate un bel film o iniziate a leggere un buon libro (vi consiglio la Versione di Barney..)
Forza ragazze, anche questi giorni passeranno e ci sarà una nuova settimana ad attendervi..
A più tardi...

venerdì 25 marzo 2011

Dedicata a tutte voi!

Ecco un poesia indiana che vi voglio dedicare..

Non vi auguro un dono qualsiasi,
Vi auguro soltanto quello che i piu' non hanno.
Vi auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherete bene, potrete ricavarne qualcosa.
Vi auguro tempo, per il vostro Fare e il vostro Pensare,
non solo per voi stesse, ma anche per donarlo agli altri.
Vi auguro tempo, non per affrettarvi e correre,
ma tempo per essere contente.
Vi auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
Vi auguro tempo perche' ve ne resti:
tempo per stupirvi  e tempo per fidarvi
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Vi auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Vi auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha piu' senso rimandare.
Vi auguro tempo per trovare voi stesse,
per vivere ogni vostro giorno, ogni vostra ora come un dono.
Vi auguro tempo anche per perdonare.
Vi auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

Complicanze mediche

Oggi per dare una prima 'scossa' a chi sta leggendo questo blog, vorrei illustrare le complicanze mediche dei disturbi del comportamento alimentarie. Il testo Complicanze mediche dei DCA   è stato redatto da  Veggie G. & Alex T.G. Ringrazio Veggie per la pubblicazione nel suo blog. Quando l'ho letto la prima volta mi ha colpito, è molto forte ma si deve affrontare la realtà senza nascondersi dietro stupide ipocrisie. Quando ho forti momenti di crisi lo rileggo e mi chiedo se veramente voglio cadere in tale baratro (non escludendo che alcune di queste complicanze già le sto subendo) da cui è difficile (qualche volta impossibile) risalire.
E' importante sapere cosa stiamo rischiando, dobbiamo esserne coscienti. Forse può essere un aiuto in più per affrontare il mostro.
Vi chiedo di leggerlo e di rifletterci sopra


 

giovedì 24 marzo 2011

Dare una definizione

Oggi a Roma è una bella giornata di sole, un motivo in più per andare avanti e non cedere di fronte al nemico.
La prima cosa che voglia fare è dare un significato al termine anoressia ed più in particolare all’anoressia nervosa che sarà il tema principale di questo blog (ma non per questo l’unico).
Secondo la wikipedia, l'anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía, comp. di an- priv. e órexis 'appetito'), è la mancanza o riduzione volontaria dell'appetito. Può condurre alla morte se persiste. L'anoressia diventa una vera e propria malattia quando essa è disturbo psichico primitivo. In questo caso è meglio parlare di anoressia nervosa. Esiste anche la pseudoanoressia: una persona mangia di nascosto, e in pubblico asserisce di non avere mai fame.
L'anoressia nervosa (AN) è, insieme alla bulimia, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che contraddistingue l'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione. Le sue origini nosografiche sono molto antiche. Coinvolge nella sua evoluzione funzioni psicologiche, neuroendocrine, ormonali e metaboliche. L'anoressia nervosa è una malattia, e non deve essere confusa con il sintomo chiamato anoressia, la cui presenza invece è indice di un differente stato patologico dell'individuo.
La malattia quindi colpisce soprattutto gli adolescenti, anche se ultimamente si stanno sempre più registrando casi negli adulti e anche tra gli anziani. Altra caratteristica tipica dell'anoressia è quella di essere un disturbo prettamente femminile: circa il 90% dei casi, infatti, si sviluppa nel sesso femminile.
Un’ultima notizia di carattere storica, nel Medioevo, epoca in cui i valori religiosi erano ben radicati nelle persone, l'anoressia era vista come un traguardo spirituale da raggiungere; si parlava infatti di "santa anoressia" e di "digiuni ascetici", in un periodo storico in cui spesso si cercava il perseguimento di virtù spirituali attraverso la mortificazione del corpo.
Vittime illustri della malattia sono state all'epoca delle donne divenute in seguito sante. Cercando un "matrimonio con Cristo" rifiutavano il cibo; fra tali donne vi erano santa Caterina da Siena e sant'Angela di Foligno
Questa, in estrema sintesi è la definizione di anoressia nervosa, intesa come vera e propria malattia.
La maggior parte delle persone si rifiuta di accettare il fatto che si tratti di una malattia, in quanto non sono presenti sintomi  evidenti come la maggior parte delle malattie, piuttosto sono disposti a pensare che si tratti di uno sciocco capriccio dovuto ai canoni di estetica introdotti dall’esterno soprattutto tramite i media. Non escludo che in alcuni casi tutto possa iniziare proprio da lì, dal voler raggiungere un peso minimo ‘solo’ per una questione di immagine, ma dietro c’è sicuramente un malessere più profondo che usa la strada dell’estetica per venire fuori in tutta la sua cattiveria.
Mi piacerebbe che ognuna di noi raccontasse come tutto è iniziato, quali sono i primi segnali che abbiamo avuto e come abbiamo percepito quei segnali. Mi piacerebbe anche che chi ci era vicino in quei momenti raccontasse la cosa dal suo punto di vista.

mercoledì 23 marzo 2011

Perchè un altro blog sull'anoressia?

Questa è la prima domanda che viene in mente, non ce ne sono abbastanza di siti e blog sull'anoressia? La risposta è no, non ce ne saranno mai abbastanza finchè il mostro ci sarà ancora a rovinare la vita di tante ragazze e donne che devono conviverci ed affrontarlo momento per momento. Ho creato questo blog perchè ognuna di noi che ha affrontato o sta affrontando l'anoressia ha la sua esperienza da raccontare come ogni donna è diversa da ogni altra ed è unica e speciale. Non si deve avere paura a dire "sono anoressica"! Sembra quasi che la gente abbia paura ad affrontare tale argomento e ad ammettere che qualcuna nella sua famiglia sia anoressica! Quasi come se si dicesse "ho una malattia contaggiosa", oppure "sono pazza, statemi lontani perchè potrei essere pericolosa".
Ognuna qui può raccontare la propria storia oppure condividere un suo pensiero!
Questo blog vuole essere anche una voce per chi vive vicino ad una persona anoressica! Spesso (anzi quasi sempre) queste persone soffrono e devono subire le nostre crisi e spesso le nostre cattiverie, perchè il mostro ci rende insensibili e cattive a nostra insaputa. E' un nemico subdolo e cattivo che ci vuole isolare da tutti e da tutto e soprattutto da chi ci vuole bene, perchè il mostro sa che solo loro ci possono salvare, più di qualsiasi medico.