giovedì 21 aprile 2011

Dismorfofobia

"Solo gli sciocchi non giudicano le
persone dall'apparenza….."
  (O. Wilde).



Il termine "dismorfofobia", derivato dalla parola greca "dismorfia" che significa deformità, fu coniato nel 1886 da Morselli, per descrivere "una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma".
La dismorfofobia è scientificamente definita come "una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma".
I disturbi dell´alimentazione possono essere secondari alla dismorfofobia come conseguenza di un´alterata percezione del corpo. E´ possibile ipotizzare due diversi "percorsi" che associano l´anoressia nervosa al dismorfismo. Da un lato è, infatti, ragionevole pensare che l´anoressia sia una conseguenza del dismorfismo, come tentativo di controllare il proprio peso corporeo, al fine di rendere il corpo adeguato al proprio ideale; dall´altro lato è possibile ipotizzare il percorso diametralmente opposto, ovvero: della dismorfofobia come conseguenza dell´anoressia.

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