lunedì 11 aprile 2011

Cambiamento nel corso dell'esistenza

L'anoressia è principalmente un disturbo psichico e come deve essere trattato. Spesso viene considerato solo il lata 'estetico' di tale disturbo, per cui si pensa che il desiderio di non mangiare e di dimagrire sia dovuto esclusivamente al voler apparire con una ben determinata fisicità. Anche dal punto di vista terapeutico viene spesso considerato solo tale aspetto. Credo che la cosa fondamentale sia capire cosa c'è più in fondo dell'aspetto estetico, che forse può essere una motivazione valida per le adolescenti ma non certo per persone in età più avanzata. In ogni caso penso che se impariamo a convivere con tale disturbo senza lasciarci sopraffare può essere un'utile mediazione, anche perchè, per quante terapia si possano fare, non se ne esce mai completamente.
La principale differenza tra terapia psichiatrica e terapia delle malattie fisiche nasce dal fatto che, nella maggioranza dei casi, il disturbo psichico non è una malattia che cambia il corso dell'esistenza: ma è il cambiamento stesso del corso dell'esistenza: è dunque una esperienza, un pezzo di vita, una crisi e una vicenda che mutano la persona.
Dopo un disturbo psichico una persona non è più esattamente quella di prima, se non altro perchè nel suo passato c'è anche questa esperienza, come esperienza importante di vita. Ciò non significa necessariamente che la persona continui sempre  a star male: anzi questa esperienza può risolversi in un preciso vantaggio per l'interessato, diventa parte integrante della vita stessa.
Le crisi esistenziali sono parte della vita, specialmente in determinati momenti come l'adolescenza o per una donna la menopausa, un lutto. In tutti i casi l'aspetto oggettivo della crisi (cioè il fatto che è interventuo a scatenare la crisi) è difficilmente separabile dall'aspetto soggettivo: cioè dal modo in cui la persona vive, interpreta e conduce la propria crisi.
In qualsiasi crisi esistenziale esiste il rischio che che la crisi sfugga di mano, cioè che non si riesca a controllarla, a rimanerne padrone. Una vita senza crisi esistenziali non è augurabile a nessuno: e in fondo la persona fortunata è quella che riesce a superare con successo crisi di profondità e significato man mano maggiore, crescendo in esse e mettendo ogni volta in discussione i principi della propria vita precedente.  Non tutta la sofferenza di una crisi esistenziale è sofferenza di tipo psichiatrico, ma che il varcare il limite ambiguo verso il disturbo psichiatrico è il prezzo che più facilmente si paga in una crisi esistenziale; ed è anche ciò che talora impedisce di uscirne, di uscirne facilmente o di uscirne felicemente.

Nessun commento:

Posta un commento