venerdì 29 aprile 2011

Citazione bellissima

Errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca… E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La Vita è troppo bella per essere insignificante!


[Charlie Chaplin]

giovedì 28 aprile 2011

Parole


Tratto da S. Freud "Introduzione alla psicoanalisi"
"Originariamente le parole erano magie e, ancora oggi, la parola ha conservato del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice l'altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l'insegnante trasmette il suo sapere agli allievi, con le parole l'oratore trascnina con sè l'uditorio e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra loro. "
Questo brano mi ha fa riflettere su come, molto spesso, le persone parlano senza riflettere . Secondo me le parole sono ancora magiche in quanto hanno un potere infinito che può essere positivo o negativo in base al modo in cui le parole stesse vengono dette.

domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua

Buona Pasqua a tutti! A coloro che sono felici in famiglia e a coloro che sono soli e che stanno attraversando un momento difficile. A coloro che anche se non sono soli, non stanno bene o che sono in ospedale. Vedrete che passerà anche questo momento e sarà solo un ricordo.

sabato 23 aprile 2011

Non capiscono

Non c'è niente da fare, non capiscono! Ieri qualcuno mi ha detto speriamo che in questi giorni di festa recuperi qualche chilo!! Pur dicendo a chiare lettere che dicendomi così mi  provocano solo l'effetto contrario, continuano a farlo. Ma perchè si ostinano in questa cosa? In questo momento ho solo una fase di rigetto che sto cercando di superare con tutte le mie forze, cercando di fare pasti regolari, anche se modesti ma regolari. Se fosse per me non fare neanche questi eppure lo faccio. Non sto dimagrendo, sto cercando di mantenermi stabile. Non devono dirmi MANGIA così RIPRENDI PESO! Questo mi causa solo restringimento! Non so più come dirlo. Domani è Pasqua e già lo so che per me sarà una sofferenza.

venerdì 22 aprile 2011

La Passione

Diceva S. Agostino che vale più una sola lacrima sparsa meditando sulla Passione di Cristo, che un pellegrinaggio sino a Gerusalemme ed un anno di digiuno a pane ed acqua.
Credo che anche se non si è credenti, bisogna portare rispetto per ciò che ha sopportato quest'Uomo. Non so quanti sarebbero stati in grado di sopportare le atroci sofferenze che ha patito. Al di là di quello che può signifare la Sua resurrezione per i cristiani, già solo prendendo esempio da cò che è stata la Sua vita terrena si può imparare tanto.
Credo che se dopo 2000 anni ancora la Sua figura è importante qualche cosa di vero ci deve pur essere. E' stata una persona eccezionale, unica, incredibile. La Sua condanna, la flagellazione ed infine la Sua crocifissione sono atti d'amore unici che ci dovrebbero far riflettere.
Cerchiamo di abbracciare la nostra croce, senza lamentarci troppo.
La croce è un annuncio di un amore senza misura. Se chiediamo ad un bambino: «Quanto bene vuoi alla mamma?», risponde: «Tanto così!» e allarga le braccia... a croce. Abbracciare la croce è assumere fino in fondo lalogica di amore e di dono totale.

giovedì 21 aprile 2011

Pasqua

Sono felice che arrivi Pasqua, ma non per me ma per mio figlio! E' così entusiasta di festeggiare con i cugini. Per me invece non è cosi,  sono contenta delle feste e di stare con la mia famiglia (che si meriterebbe il meglio anche se io non riesco a darglielo), ma sono angosciata dall'idea di dover mangiare!!!  E' straziante! Durante i pasti vorrei sparire, rendermi veramente invisibile! Purtroppo li dovrò affrontare e con gli occhi di tutti puntati adosso. Vorrei trovare un modo per rendere tutto ciò meno angosciante.

Dismorfofobia

"Solo gli sciocchi non giudicano le
persone dall'apparenza….."
  (O. Wilde).



Il termine "dismorfofobia", derivato dalla parola greca "dismorfia" che significa deformità, fu coniato nel 1886 da Morselli, per descrivere "una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma".
La dismorfofobia è scientificamente definita come "una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma".
I disturbi dell´alimentazione possono essere secondari alla dismorfofobia come conseguenza di un´alterata percezione del corpo. E´ possibile ipotizzare due diversi "percorsi" che associano l´anoressia nervosa al dismorfismo. Da un lato è, infatti, ragionevole pensare che l´anoressia sia una conseguenza del dismorfismo, come tentativo di controllare il proprio peso corporeo, al fine di rendere il corpo adeguato al proprio ideale; dall´altro lato è possibile ipotizzare il percorso diametralmente opposto, ovvero: della dismorfofobia come conseguenza dell´anoressia.

martedì 19 aprile 2011

Anoressia tardiva

Quando si parla di anoressia, bisogna distinguere fra l’anoressia mentale primaria, secondaria ed tardiva. La forma tipica o primaria della malattia è quella che colpisce soggetti tra gli 11 e i 18 anni di età. C'è poi una forma secondaria che colpisce persone, soprattutto donne, di età maggiore. Oltre i 40 anni può insorgere una forma, detta anoressia tardiva. Come già detto l'anoressia mentale è una malattia enigmatica, piena di contraddizioni e paradossi. E' difficile ottenere informazioni obiettive su come si sentono le anoressiche, infatti sono estremamente confuse circa le sensazioni che provano.La percezione del proprio corpo può variare e fluttuare indipendentemente dall'età. L'esperienza dismorfofobica non deve essere ridotta ad una esasperata ricerca della perfezione estetica bensì riguarda un modo di percepirsi che può risultare alterato in toto.

Nell'anoressia tardiva, trapela anche la difficoltà a rapportarsi con una donna adulta e matura che non si lascia convincere ad accettare trattamenti o consigli per la sua salute da chi le è affettivamente vicino.

sabato 16 aprile 2011

Destino

Forse ogni uomo, come una palla lanciata in aria, e' destinato a seguire una certa traiettoria, chiunque sia;
ed egli segue una linea tracciata da tempo, mentre crede magari di forzare o beffare il suo destino.
Ad ogni modo il nostro destino e' dentro di noi, e non al di fuori: ecco perche' la superficie della vita,
gli eventi visibili, assumono una certa irrilevanza.
Quello che di solito ci sembra difficile o addirittura tragico diventa poi spesso una bagattella.
E quelle stesse persone che, davanti alla parvenza del tragico, cadono in ginocchio,
soffrono e soccombono per cose che non hanno mai degnato d'uno sguardo. ...
Cosi' ero io stesso meravigliato per il modo in cui andavo sempre piu' avanti,
in una continua altalena di angoscia ed allegria ...
                                              (Herman Hesse)

giovedì 14 aprile 2011

Normalità

Abbiamo definito l'anoressia nervosa come disturbo psichico, ciò implica quindi che sia vero un concetto di normalità. Il concetto di disturbo non si comprende per differenza (o per contrapposizione) rispetto al concetto di normalità. Al contrario, si può sostenere che ciò che è relativamente ben evidente è proprio il disturbo mentale: così la normalità, concetto peraltro ambiguo, si definisce almeno nel suo aspetto più elementare, proprio per differenza rispetto al disturbo.
Normale è anzitutto chi non si considera, e non viene considerato, come affetto da problemi e disturbi di competenza psichiatrica; normale è chi non si etichetta come "disturbato" e chi non viene etichettato come tale. Normale è chi tollera se stesso e viene tollerato; normale è chi ha la fortuna di rientrare nelle definzioni convenzionali del non-disturbo mentale; chi ha la fortuna cioè di non rientrare all'interno della zona che si defnisce come il campo della psichiatria.
Si può dire che è normale colui che si rassegna alla sua dose quotidiana di sofferenza, e non ritiene di essere ostacolato nei suoi progetti da speicifiche difficoltà psicologiche; e colui che viene accettato dal suo ambiente come un individuo che non è da curare.
Ma anche: normale è chi gode di una collocazione tale per cui può permettersi comportamenti che non verrebbero tollerati se facesse parte di un un'altra classe sociale, o se disponesse di un minor potere di contrattualità nel suo ambiente.
Normale è chi si conforma alle regole dominanti, non ha grossi problemi, e soprattutto, non pone grossi problemi agli altri.
Questa normalità non è evidentemente salute: nel senso che non è uno stato di benessere completo, fisico, mentale e sociale ma qualcosa di molto più limitato. Inoltre sorge il sospetto che il prezzo di questa normalità sia il conformismo sociale.
La normalità psicologica non è altro se non un aspetto della normalità sociale, cioè dello status quo, come come la anormalità psicologica è una forma particolare della devianza. La normalità psicologica è la continua normalizzazione di se stessi, la costruzione di un ruolo, e di una immagine di sè, che non debbono uscire da certi limiti e devo essere funzionali ai valori sociali dominanti. Ciò implica fra l'altro uan riduzione dei proprio bisogni ai modelli di bisogno imposti, ma anche lo sforzo di adesione attiva a un dato modello di normalità.

lunedì 11 aprile 2011

Cambiamento nel corso dell'esistenza

L'anoressia è principalmente un disturbo psichico e come deve essere trattato. Spesso viene considerato solo il lata 'estetico' di tale disturbo, per cui si pensa che il desiderio di non mangiare e di dimagrire sia dovuto esclusivamente al voler apparire con una ben determinata fisicità. Anche dal punto di vista terapeutico viene spesso considerato solo tale aspetto. Credo che la cosa fondamentale sia capire cosa c'è più in fondo dell'aspetto estetico, che forse può essere una motivazione valida per le adolescenti ma non certo per persone in età più avanzata. In ogni caso penso che se impariamo a convivere con tale disturbo senza lasciarci sopraffare può essere un'utile mediazione, anche perchè, per quante terapia si possano fare, non se ne esce mai completamente.
La principale differenza tra terapia psichiatrica e terapia delle malattie fisiche nasce dal fatto che, nella maggioranza dei casi, il disturbo psichico non è una malattia che cambia il corso dell'esistenza: ma è il cambiamento stesso del corso dell'esistenza: è dunque una esperienza, un pezzo di vita, una crisi e una vicenda che mutano la persona.
Dopo un disturbo psichico una persona non è più esattamente quella di prima, se non altro perchè nel suo passato c'è anche questa esperienza, come esperienza importante di vita. Ciò non significa necessariamente che la persona continui sempre  a star male: anzi questa esperienza può risolversi in un preciso vantaggio per l'interessato, diventa parte integrante della vita stessa.
Le crisi esistenziali sono parte della vita, specialmente in determinati momenti come l'adolescenza o per una donna la menopausa, un lutto. In tutti i casi l'aspetto oggettivo della crisi (cioè il fatto che è interventuo a scatenare la crisi) è difficilmente separabile dall'aspetto soggettivo: cioè dal modo in cui la persona vive, interpreta e conduce la propria crisi.
In qualsiasi crisi esistenziale esiste il rischio che che la crisi sfugga di mano, cioè che non si riesca a controllarla, a rimanerne padrone. Una vita senza crisi esistenziali non è augurabile a nessuno: e in fondo la persona fortunata è quella che riesce a superare con successo crisi di profondità e significato man mano maggiore, crescendo in esse e mettendo ogni volta in discussione i principi della propria vita precedente.  Non tutta la sofferenza di una crisi esistenziale è sofferenza di tipo psichiatrico, ma che il varcare il limite ambiguo verso il disturbo psichiatrico è il prezzo che più facilmente si paga in una crisi esistenziale; ed è anche ciò che talora impedisce di uscirne, di uscirne facilmente o di uscirne felicemente.

domenica 10 aprile 2011

Terapia

Vorrei parlare della terapia che sto seguendo. Fino alla scorsa settimana avevo fiducia in ciò che stavo facendo e dei medici che mi seguivano. In quest'ultima settimana tale fiducia sta scemando. Mi sembra che stiano facendo ciò che fanno solo per prassi. Tale sensazione è data soprattutto dai colloqui che faccio con loro (soprattutto con una). Mi sembra che ogni volta vada di fretta di concludere la seduta, questo mi spiace profondamente perchè è una persona con cui mi sono sempre trovata bene a parlare. Il prof è tutta un'altra cosa, è molto costruttivo parlare con lui, putroppo ciò non avviene tutte le volte. Non so cosa fare, mi viene voglia di mollare, ma ciò significa ricominciare tutto da capo e trovare giustificazioni con la mia famiglia che in questo momento non ho la forza di trovare.

sabato 9 aprile 2011

Oggi

Oggi è  stata una bellissima giornata, c'è stato un sole splendido, fa caldo e la natura sboccia. Gli alberi di ciliegio sono in fiore come gli altri alberi da frutto. Stamane mi sono messa a prendere un po' di sole con mio figlio in giardino ed è una sensazione bellissima.
Mi sento bene e di buon umore, vorrei che oggi nessuno mi dicesse "Hai mangiato?" Sto bene, ho mangiato e stasera mangero', ma non voglio essere controllata, oggi non voglio che questa bella giornata si rovini, spero proprio che si concluda bene!

giovedì 7 aprile 2011

Una brutta notizia

Ieri mattina in ufficio, la segretaria ci ha comunicato che un nostro collega improvvisamente è morto! La moglie è andato per svegliarlo e lui era lì morto, colpito da infarto. Aveva poco più di 50 anni e 2 figlie. Oggi il mio pensiero va a lui, spesso in ufficio lo apprezzavamo per la sua calma. Non si lasciava mai andare e nessuno mai avrebbe potuto immaginare che proprio lui potesse andarsene in questo modo. Sono senza parole.

Non aspettate un sorriso per essere gentili...
Non aspettate di essere amati, per amare.
Non aspettate di essere soli, per riconoscere il valore di un amico.
Non aspettate l’impiego migliore, per cominciare a lavorare.
Non aspettate di avere molto, per cominciare a condividere.
Non aspettate la caduta, per chiedere consiglio.
Non aspettate il dolore, per ricordarvi della preghiera.
Non aspettate di avere il tempo, per poter servire.
Non aspettate il dolore del prossimo, per chiedere scusa...
Non aspettate...
Perché non sapete quanto tempo avete!

martedì 5 aprile 2011

Parole a fiumi....


Questo post è scritto così come le parole vengono fuori, non c'è una logica che lega le varie cose scritte proprio perchè voglio scrivere quello che mi viene da dentro.
Oggi ho avuto il controllo, dovevo aspettare la doct, allora sono andata a sedermi al sole nel giardino dell'università, il giardino che vedevo sempre dalla finestra quanto ero ricoverata e pensavo: quando esco voglio andare anch'io a sedermi al sole come quei ragazzi che sono spensierati e ridono! Mi sembrava che fino a quel momento non fossi riuscita ad apprezzare la felicità nelle piccole cose, come sedersi al sole in una bella giornata e godersi un caffè! Sarebbe stato il massimo se al mio fianco ci fossero stati anche mio figlio e mio marito, ma è come se ci fossero stati perchè loro sono sempre nel mio cuore!
Oggi Elena mi ha chiesto: "Come fanno  fuori ad essere così sereni?" Elena non so risponderti! Forse non è vero che sono così sereni, forse fanno finta o forse sono loro i veri malati! Elena, non sai quanta tenerezza mi hai fatto in quel momento, i tuoi occhi dicevano tutto!
Sto leggendo un libro di Coehlo (Veronika decide di morire) e c'è una frase che mi ha colpito "Smettila di provare imbarazzo, di pensare che turbi il prossimo! Se le persone non gradiscono, saranno loro a protestare! E se no avranno il coraggio  di farlo, bè, questo problema riguarderà soltanto loro!" Forse comportandoci proprio così, possiamo avere un po' di quella serenità a cui tanto aspiriamo!

domenica 3 aprile 2011

Superficialità

Stamane ho accompagnato mio figlio alla messa dei ragazzi (in preparazione alla prima comunione). Il prete durante la predica ha parlato di superficialità, di come le persone parlano e giudicano senza sapere. Mentre parlava pensavo a noi,  di come veniamo considerate dal mondo esterno. Spesso mi sento dire: "Ti sei messa a dieta? Brava, in effetti eri un po' cicciotella!!". Non sanno di come ti senti in quei momenti, di come vorresti sprondare e sparire. Oppure quando ti evitano, come se fossi pazza o avessi qualche malattia contaggiosa. Spesso ti evitano proprio le persone che più si consideravano tue amiche, e questo ti fa stare male più male.
Il ricovero mi ha insegnato molte cose, tra cui quella di essere il più diretta possibile, se qualcuno mi dice: "Ma stai a dieta?" , rispondo "No, sono anoressica!", dovreste vedere la loro faccia. In qualche modo questo mi da' la forza di combattere!
Non nascondetevi dietro una maschera, non lasciatevi condizionare dalla superificialità di molte persone (per fortuna non di tutte), affrontate al realtà a testa alta, non c'è nulla di male nella nostra malattia!

sabato 2 aprile 2011

Un pensiero particolare

Come ogni sabato, il mio pensiero va in modo particolare a coloro che sono ricoverate e a coloro che il fine settimana rende tristi!
Vi dedico questo racconto che ho trovato e che mi piace moltissimo e che mi fa tornare in mente l'amicizia che ho con le ragazze che ho conosciuto durante il ricovero. Sono delle persone speciali (come siete tutte voi) che sono sempre nel mio cuore!

Due angeli in viaggio fecero una sosta, per passare la notte nella casa di una famiglia benestante.Questa famiglia si dimostrò scortese e rifiutò di accogliere gli angeli nella camera degli ospiti della casa padronale. Fu loro accordato invece un piccolo posticino nel freddo della cantina. Quando fecero per sdraiarsi sul duro pavimento, l’angelo più anziano vide un buco nella parete e lo riparò. Quando l’angelo più giovane chiese il PERCHE’, l’angelo più anziano rispose:
“Le cose non sempre sono come sembrano."
La notte successiva I due trovarono ospitalità nella casa di un contadino e di sua moglie, molto poveri ma molto ospitali. Dopo aver condiviso con i due angeli il poco mangiare che avevano,  il contadino e sua moglie fecero dormire i due angeli non loro letto, che vi dormirono molto bene. Quando il sole illuminò all’indomani tutto il cielo, i due angeli trovarono il contadino e sua moglie in lacrime. La loro unica mucca, il cui latte era il loro unico sostentamento, era stesa morta sul prato. L’angelo più giovane si arrabbiò e chiese all’altro come egli avessa lasciato succedere tutto ciò? “il primo uomo aveva tutto e ciò nonostante l’hai aiutato” disse in tono accusatorio. “La seconda famiglia aveva ben poco e tu gli hai lasciato morire la mucca.”
“Le cose non sempre sono come sembrano” disse l’angelo più anziano.
Quando noi ci riposavamo nella fredda cantina della casa padronale, mi accorsi che c’era dell’oro nel buco della parete. Poiché il proprietario era così ingordo ed avaro e non voleva condividere la sua buona sorte, ho sigillato la parete affinché egli non potesse più trovarlo.
Quando noi dormivamo la notte scorsa nel letto del contadino, vidi venire l’angelo della morte a prendere sua moglie. Al suo posto gli ho dato la mucca.
“Le cose non sempre sono come sembrano.”
Talvolta è proprio quello che succede se le cose non evolvono come dovrebbero. Se tu hai fiducia, devi semplicemente prendere atto del fatto che ogni avvenimento è per te positivo. Potresti non rendertene conto prima che sia passato un po’ di tempo....
Alcune persone entrano nella nostra vita e se ne vanno rapidamente...
Alcune persone diventano amici e tali restano per un po’ ... E lasciano delle meravigliose impronte nel nostro cuore...
E noi siamo abbastanza simili, perchè abbiamo stretto un’amicizia!!
L’ “Oggi” è un regalo . Perciò si chiama anche: Presente.
Io penso che la vita è qualche cosa di speciale...
Vivi e godi di ogni attimo...
Questa non è una prova generale!
Prendi questo angioletto e tienilo stretto stretto,
È il tuo angioletto custode, inviato per proteggerti.

Un abbraccio a tutte!

venerdì 1 aprile 2011

Sentirsi un peso

Oggi mi sento così: un peso che gli altri sono cotretti a portare contro la loro volontà! Ho cercato e sto cercando di fare un modo di non essere di peso per nessuno, ho ripreso peso, cerco di mangiare anche se in certi momenti vado in restrizione ed ho accettato il ricovero che è stata un'esperienza che segna in maniera indelebile.
Eppure sembra che tutto ciò non basta! Gli altri vorrebbero che facessi sempre di più di quello che faccio. Mi rendo conto che lo fanno per il mio bene, ma in certi momenti non si rendono conto che ottengono l'effetto contrario: ogni volta che mi riprendono vado ancora di più in restrizione!
Vorrei sparire, così da non essere più un peso per nessuno!