giovedì 24 marzo 2011

Dare una definizione

Oggi a Roma è una bella giornata di sole, un motivo in più per andare avanti e non cedere di fronte al nemico.
La prima cosa che voglia fare è dare un significato al termine anoressia ed più in particolare all’anoressia nervosa che sarà il tema principale di questo blog (ma non per questo l’unico).
Secondo la wikipedia, l'anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía, comp. di an- priv. e órexis 'appetito'), è la mancanza o riduzione volontaria dell'appetito. Può condurre alla morte se persiste. L'anoressia diventa una vera e propria malattia quando essa è disturbo psichico primitivo. In questo caso è meglio parlare di anoressia nervosa. Esiste anche la pseudoanoressia: una persona mangia di nascosto, e in pubblico asserisce di non avere mai fame.
L'anoressia nervosa (AN) è, insieme alla bulimia, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che contraddistingue l'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione. Le sue origini nosografiche sono molto antiche. Coinvolge nella sua evoluzione funzioni psicologiche, neuroendocrine, ormonali e metaboliche. L'anoressia nervosa è una malattia, e non deve essere confusa con il sintomo chiamato anoressia, la cui presenza invece è indice di un differente stato patologico dell'individuo.
La malattia quindi colpisce soprattutto gli adolescenti, anche se ultimamente si stanno sempre più registrando casi negli adulti e anche tra gli anziani. Altra caratteristica tipica dell'anoressia è quella di essere un disturbo prettamente femminile: circa il 90% dei casi, infatti, si sviluppa nel sesso femminile.
Un’ultima notizia di carattere storica, nel Medioevo, epoca in cui i valori religiosi erano ben radicati nelle persone, l'anoressia era vista come un traguardo spirituale da raggiungere; si parlava infatti di "santa anoressia" e di "digiuni ascetici", in un periodo storico in cui spesso si cercava il perseguimento di virtù spirituali attraverso la mortificazione del corpo.
Vittime illustri della malattia sono state all'epoca delle donne divenute in seguito sante. Cercando un "matrimonio con Cristo" rifiutavano il cibo; fra tali donne vi erano santa Caterina da Siena e sant'Angela di Foligno
Questa, in estrema sintesi è la definizione di anoressia nervosa, intesa come vera e propria malattia.
La maggior parte delle persone si rifiuta di accettare il fatto che si tratti di una malattia, in quanto non sono presenti sintomi  evidenti come la maggior parte delle malattie, piuttosto sono disposti a pensare che si tratti di uno sciocco capriccio dovuto ai canoni di estetica introdotti dall’esterno soprattutto tramite i media. Non escludo che in alcuni casi tutto possa iniziare proprio da lì, dal voler raggiungere un peso minimo ‘solo’ per una questione di immagine, ma dietro c’è sicuramente un malessere più profondo che usa la strada dell’estetica per venire fuori in tutta la sua cattiveria.
Mi piacerebbe che ognuna di noi raccontasse come tutto è iniziato, quali sono i primi segnali che abbiamo avuto e come abbiamo percepito quei segnali. Mi piacerebbe anche che chi ci era vicino in quei momenti raccontasse la cosa dal suo punto di vista.

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